Sappiamo bene quanto la plastica inquini ma è sempre molto difficile avere la percezione di come, giorno dopo giorno, stia facendo male a noi ed al nostro pianeta.

I dati ci dicono che nei prossimi 10 anni i rifiuti che scorrono nei corsi d’acqua e che finiscono poi negli oceani raggiungeranno 22 milioni di tonnellate, forse addirittura 58 milioni di tonnellate all’anno. E questa notizia già tiene conto degli impegni ambiziosi di governi, industrie e associazioni volti a ridurre l’inquinamento da plastica (fonte: National Geographic).

Jenna Jambeck, professoressa di ingegneria presso l’Università della Georgia, pubblicò un dato non poco allarmante già nel 2015 e fornì un’analogia piuttosto efficace: ci dobbiamo immaginare l’equivalente di un camion dell’immondizia che ribalta nell’oceano un intero carico di plastica ogni minuto, per ogni giorno dell’anno. L’immagine è davvero impressionante.

Siamo tutti a conoscenza dell’isola di plastica nel Pacifico ma pochi sanno che si sta formando anche nel Mediterraneo, proprio vicino a noi. Le immagini di mari e spiagge sommerse di rifiuti ci fanno stringere il cuore, soprattutto pensando alle generazioni che verranno. Il tema è che danneggiano irrimediabilmente le specie marine portandole all’estinzione, oltre al fatto che le microplastiche vengono ingerite dai pesci e finiscono poi nei nostri piatti.

L’argomento è talmente delicato che perfino l’ONU ha lanciato già da qualche anno “Clean Seas” una campagna di pulizia e sensibilizzazione globale sulla salute dei mari nel mondo. Coinvolge le imprese grandi e piccole ma non esclude i comuni cittadini.

Anche il mercato degli articoli promozionali sta prestando grande attenzione ai temi ecologici. Di per sé i gadget in plastica non nascono mai con l’intenzione dell'usa e getta, anzi, si studiano campagne di comunicazione proprio con l'obiettivo di far utilizzare il più a lungo possibile l’oggetto della promozione. Tuttavia l’accortezza è sempre più quella di usare plastica riciclata al posto della plastica vergine, poliestere o cotone riciclato, articoli biodegradabili o che siano composti da materiali di scarto dell’agricoltura oltre che da plastica.

Una ricerca interessante che abbiamo sviluppato ultimamente riguarda la possibilità di realizzare degli oggetti che provengano dal riciclo dei materiali trovati in mare o sulle spiagge oppure evitare il PET usando delle bioplastiche.

Un esempio è l’eco nylon, un nylon rigenerato realizzato interamente con rifiuti oceanici e di discarica, come plastica industriale, scarti di tessuto di aziende produttrici di abbigliamento, vecchi tappeti e "reti fantasma". Si pensi che l’eco nylon potrebbe sostituire tutti i tessuti in nylon, avendone le stesse identiche caratteristiche.

Ci sono inoltre delle associazioni come "Waste Free Oceans" oppure "4Ocean" che si occupano del recupero dei rifiuti di plastica e vetro dalle coste e realizzano, tramite il riciclo, oggetti di uso comune. Sono ormai famosi i braccialetti colorati con piccole sfere trasparenti davvero carini da regalare come gadget per una promozione. Si portano dietro un significato davvero importante.

Un'alternativa all'utilizzo di materiali plastici è il PLA (Acido Polilattico). È derivato dalla trasformazione degli zuccheri presenti in mais, barbabietola, canna da zucchero e altri materiali naturali e rinnovabili, non derivati dal petrolio (a differenza della plastica tradizionale). Questa bioplastica è biodegradabile e compostabile quindi si degrada rapidamente nel terreno una volta raggiunte le condizioni di temperatura e umidità necessarie, senza lasciare microplastiche o danneggiare l’ambiente.

Le soluzioni per strutturare una campagna promozionale con un uso attento della plastica ci sono e devono assolutamente essere prese in considerazione. La volontà di far del bene al pianeta unita alla consapevolezza del messaggio di sensibilizzazione che viene trasmesso tramite quel gadget deve essere nella top of mind di chi fa comunicazione tramite oggetto. E noi siamo premurosi fan di questo filone di pensiero.

  • Portare acqua fresca sotto l’ombrellone vuol dire doverla consumare entro massimo mezz’ora se non la vogliamo ritrovare letteralmente “bollita”. Per non parlare del pranzo dentro la schiscetta. Situazione risolvibile aggiungendo ai classici “fagotti da spiaggia” una borsa refrigerante che ahimè, insieme alla classica shopper mare, alla busta con i giochi per i bambini etc…, contribuisce ad una vera esplosione di scomodità.
  • La bottiglia ad infusione per frutta fresca è una innovativa idea per tutti quelli che amano il sapore fresco della frutta.Una bottiglia eco-friendly progettata in modo da immergere nell'acqua direttamente i pezzi di frutta fresca, mantenendo così sempre un intenso sapore gustoso e garantendo una illimitata possibilità di combinazioni di frutta.Disponibile in diverse varianti, con o senza protezione, mette in risalto il logo dell'azienda sia con stampa sul silicone esterno (nel caso del modello con protezione) sia con incisione diretta sulla plastica.Dimenticatevi la solita definizione di acqua, ed entrate nel mondo degli infusi 100% naturali e sempre freschi!
  • Durante questo complesso periodo, ognuno di noi per le proprie competenze professionali si sarà chiesto come andranno le cose quando riapriranno le attività, quali saranno le tendenze, che cosa si aspetterà il pubblico al quale ci rivolgiamo. Le nostre letture e approfondimenti si sono concentrati sull’ambito promozionale e della comunicazione tramite oggetto, per darvi degli spunti interessanti per il futuro imminente.
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